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Oro e Oriente - Galileo Chini a Salsomaggiore Terme

Fonte: Cartella stampa

Nell’anno del centenario delle Terme Berzieri, Salsomaggiore disegna il suo futuro, ripartendo dalla “Terme più belle del mondo”, il complesso del Berzieri, inaugurato il 27 maggio del 1923. Il Comune ha organizzato una grande mostra per riscoprire il fasto delle terme e ripercorrere il percorso artistico del fiorentino Galileo Chini, che fece proprio dello stabilimento il suo manifesto artistico, frutto del genio di un uomo “modernissimo”, tra i più significativi rappresentanti del Liberty italiano e dell’Art Decò.

Oro e Oriente

“Oro e Oriente. Galileo Chini a Salsomaggiore Terme”, organizzata dal Comune di Salsomaggiore Terme è stata visitabile dal 27 maggio al 17 settembre 2023.

Oro e Oriente

La mostra

L’esposizione, curata da Maurizia Bonatti Bacchini e Valerio Terraroli presenta 120 pezzi, divisi tra Palazzo Tommasini e l’ex Grand Hotel de Thermae (oggi Palazzo dei Congressi) che raccontano il genio artistico di Chini attraverso grandi dipinti, disegni preparatori, oggetti ceramici. Una selezione di opere anche inedite (provenienti anche da collezioni private), in dialogo con gli apparati decorativi e i soggetti dell’iconografia termale. In mostra si possono per esempio ammirare gli straordinari e inediti vasi prodotti dalla manifattura delle Fornaci San Lorenzo, fondata da Chini nell’omonimo borgo del Mugello nel 1907, come il vaso ovale con puntinatura e motivi secessionisti, in maiolica policroma e quello con salamandre, simbolo del rito dell’acqua nelle Terme Berzieri. E poi vasi decorati con volatili, farfalle e motivi vegetali, accompagnati anche da disegni realizzati da Chini.

Oro e Oriente
Oro e Oriente
Oro e Oriente
Oro e Oriente

Spiega Valerio Terraroli, curatore della mostra - "Al Berzieri l’intelligenza creativa e inesausta di Chini ha creato un sogno esotico, più simile al palazzo di un sultano che non a un luogo di cura. In quel palazzo di sogno che è il Berzieri si inanellano e si sovrappongono, senza soluzione di continuità, simboli e iconografie cinesi e siamesi, con forme geometriche e apparati decorativi secessionisti distribuendosi in un continuum organico: dalle decorazioni parietali alle vetrate, dai pavimenti musivi ai ferri battuti"

Oro e Oriente
Oro e Oriente
Oro e Oriente

Le Terme Berzieri secondo la curatrice della mostra Maurizia Bonatti Bacchini sono “una cattedrale del termalismo europeo, un lascito architettonico che ha forgiato la città termale conferendole il carattere della spettacolarità: per queste scenografie urbane l’artista fiorentino ha ripercorso, in una sorta di racconto antologico, esperienze di decoratore, allestitore e scenografo”

Oro e Oriente

Tra le opere troviamo ancora dipinti, bozzetti, studi preparatori e cartoni relativi al grande apparato decorativo delle Terme Berzieri, che esprimono la grande sintesi culturale operata da Chini, che attinge sia alla tradizione delle secessione viennese (Klimt) che alle suggestioni orientali, frutto del suo viaggio in Thailandia dove l’artista fiorentino realizzò la Sala del Trono a Bangkok del re del Siam.
Un insieme di elementi che confluiscono nel grande progetto unitario della Terme Berzieri, prodotto dello straordinario sodalizio artistico di Chini e dell’architetto Ugo Giusti, che fecero delle terme di Salsomaggiore, fin dagli anni ‘20 un vero e proprio “luogo di culto” capace di attirare il jet set mondiale dello spettacolo e dell’aristocrazia.

Oro e Oriente
Oro e Oriente
Oro e Oriente
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Oro e Oriente

Il progetto digitale

Il progetto digitale, realizzato da Marco Stucchi, che accompagna la mostra “Oro e Oriente. Galileo Chini a Salsomaggiore Terme” ha lo scopo di valorizzare la ricchezza architettonica del palazzo termale e della produzione artistica dell’artista toscano presente nell’edificio e di quella diffusa nella città. La fedele restituzione degli ambienti architettonici attraverso una completa ed innovativa documentazione fotografica digitale sferica 360° e la documentazione degli apparati decorativi ad altissima definizione sono stati fin dall’inizio il principale obiettivo di questo ambizioso ed esteso progetto, sostenuto e voluto dall’Amministrazione comunale di Salsomaggiore Terme.
Il progetto digitale si inserisce perfettamente nel ricco ed articolato percorso della mostra in un continuo e ideale dialogo tra la matericità delle opere esposte ed il visitatore al quale si vuole offrire un’innovativa esperienza di visita, accompagnandolo nella scoperta nella lettura e nella ricerca artistica dell’opera del Chini. Prospettive inedite si aprono dinanzi allo sguardo dell’osservatore che in grado di cogliere geometrie delle forme, dettagli dei materiali, cromatismi degli ambienti, colori dei dipinti che difficilmente potrebbero essere colti ad occhio nudo, caratteri distintivi di un artista senza tempo che ancora oggi sanno stupire chiunque li vede.
Lo strumento digitale, elemento imprescindibile che non può mancare in ogni moderna mostra si mette al servizio dell’artista per favorire la lettura di tutti questi elementi e simbolismi che sarebbero di difficile interpretazione ed invece vengono raccontati con un linguaggio comprensibile al grande pubblico senza mai perdere il rigore scientifico.
Un progetto che assume un’importanza ancora maggiore, poiché in questo particolare momento, le Terme Berzieri sono temporaneamente chiuse al pubblico per un'importante attività di riqualificazione, che le riporterà al suo antico splendore. I percorsi immersivi sferici a 360° e la documentazione digitale presentata all’interno della mostra costituiscono una straordinaria ed unica possibilità di visita virtuale dell’edificio attualmente chiuso. 
Il progetto multimediale si articola presentando gli ambienti interni ed esterni del palazzo termale: piazza, atrio e diverse prospettive dei grandi saloni. Non possono mancare gli iconici dipinti a parete dell’artista toscano: la “Primavera” e “l'Autunno", oltre ai numerosissimi dettagli che si svelano al visitatore con l’alta definizione. Il progetto si estende alla Città di Salsomaggiore con la documentazione di Palazzo dei Congressi e la Villa Fonio.
Tutto il prezioso materiale digitale realizzato da Stucchi costituisce la base per la realizzazione di un video narrativo proiettato al piano terra del Palazzo Tommasini, realizzato ed animato da Elena Bastianini e sarà una grande risorsa archivistica, poiché, offrirà a molti l’opportunità di approfondita conoscenza e permetterà di rileggere, con i mezzi più moderni e più raffinati l’opera di Galileo Chini.

Cupola del Guercino Cupola del Guercino

Il percorso di visita della mostra si articola anche sul Pallazzo dei Congressi


ex Grand Hotel des Thèrmes, oggi Palazzo dei Congressi

Fonte: visitsalsomaggiore.it/

L’edificio fu progettato nel 1898, su commissione della Società Magnaghi, dall’architetto milanese Luigi Broggi.
Inaugurato nel 1901, l’albergo fu dato in gestione a Cesare Ritz, il quale lo acquistò nel 1910, insieme al barone Pfyffer.
La pianta dell’edificio è a ferro di cavallo, originariamente con trecento stanze distribuite su quattro piani, mentre la decorazione della facciata si presenta con fasce alternate di mattoni a vista. La ringhiera e la pensilina dell’ingresso, in ferro battuto, furono eseguite da Alessandro Mazzucotelli, mentre le decorazioni pittoriche esterne ed interne furono originariamente affidate a Gottardo Valentini.
Dopo la prima Guerra Mondiale l’albergo fu ceduto alla Società Anonima Grandi Alberghi Salsomaggiore, che ampliò l’edificio con la costruzione di un nuovo corpo, addossato a quello già esistente e rivolto verso il parco destinato ad accogliere il Salone Moresco, la Taverna Rossa ed il Loggiato, opere di Ugo Giusti e Galileo Chini.
A quest’ultimo si devono le decorazioni delle sale interne, ispirate allo stile moresco, e il rifacimento del soffitto della Sala delle Cariatidi in stile giapponese. Ai lavori parteciparono inoltre Antonio Veronesi, che si occupò della cupola del Salone Moresco, i cui vetri provenivano dalle fornaci Chini di Borgo San Lorenzo; lo scultore Salvatore Aloisi, autore dei modelli degli stucchi e delle sculture; e infine Franco Spicciani di Lucca, estroso mobiliere che ideò per la Taverna tavoli e sedie laccati in rosso.
Nel secondo dopoguerra l’albergo passò al conte Leoni e nel 1965 fu acquistato dal Comune di Salsomaggiore Terme che lo trasformò nel Palazzo dei Congressi.

Oro e Oriente
Oro e Oriente
Oro e Oriente
Oro e Oriente
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L'ultimo percorso della visita in Taverna Rossa

La Taverna Rossa


Oro e Oriente Oro e Oriente
Oro e Oriente
Oro e Oriente
Oro e Oriente
Oro e Oriente

Gli sponsor
Pinko, Scaramuzza, Gas Sales Energia.

Con il contributo di
Fondazione Cariparma e Regione Emilia-Romagna.

I patrocini
Ministero della Culture; Regione Emilia Romagna; EHTTA European Historic Thermal Towns Association; Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare – Fondo Turismo 1 – Roma; Museo Internazionale della Ceramica Faenza; Firenze, Opificio delle Pietre Dure; Borgo San Lorenzo nel Mugello; Chini Museo Wolfsoniana Genova; Verona, Centro di ricerca “Rossana Bossaglia”; Università di Verona, Bangkok, The Arc of Memory Research Unit; Università Chulalongkorn; Royal Thai Embassy, Roma; Cedacot; Il Labirinto della Masone; Istituto Storico Lucchese.

Ufficio stampa 100 Anni Terme Berzieri
Mirandola Comunicazione
www.mirandola.net