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Plantae & Habitat, dal Garda alle Dolomiti

Marco Stucchi, Matteo Visintainer

Passo Omnbretta

Dicembre 2019. Al Museo Civico di Rovereto si inaugura la mostra temporanea “Ci vuole un fiore” all’interno dell’esposizione le sale multimediali ospitano le immagini del progetto “Plantae & Habitat, dal Garda alle Dolomiti”; è un lavoro vasto e ambizioso ideato con l’intento di rappresentare in maniera immersiva la ricchezza della biodiversità vegetale, la molteplicità ambientale e la variabilità paesaggistica del territorio della Provincia Autonoma di Trento.
Gennaio 2019. La dott.ssa Giulia Tomasi botanica e curatrice della Fondazione Museo Civico di Rovereto contatta due professionisti, ha in mente un progetto molto interessante, complesso e impegnativo. C’è un incontro, ai due vengono presentati il dott. Filippo Prosser e il dott. Alessio Bertolli fra i massimi esperti di botanica del territorio trentino. In breve le idee sono condivise: la prestigiosa istituzione della città della quercia si appresta a dare alle stampe un volume straordinario, un testo che sarà una pietra miliare per lo studio della flora del Trentino, l’opera di riferimento per i botanici negli anni a venire. “Flora del Trentino” è l’atlante completo delle oltre 2.500 specie vegetali del Trentino, un testo enciclopedico frutto del lavoro di 30 anni di ricerche e rilevamenti in cui sono raccolti più di 1.327.000 dati prodotti da oltre 650 rilevatori. La direttora dott.ssa Alessandra Cattoi e lo staff della sezione botanica della FMCR vogliono realizzare una mostra che celebri questo evento; la parte multimediale deve essere accattivante e coinvolgente, divulgativa ma senza nessuna deroga o rinuncia ad un approccio molto rigoroso dal punto di vista scientifico, interattiva, innovativa e scenografica facilmente fruibile nella sede museale ma anche intuitiva e portabile on line su ogni tipo di device.

Dal Garda alle Dolomiti Dal Garda alle Dolomiti

Geum reptans

Dal Garda alle Dolomiti

Geum reptans

Dal Garda alle Dolomiti
Dal Garda alle Dolomiti

Pale di San Martino

Plantae & Habitat è il frutto di questa sfida raccolta e abbracciata dal dott. Matteo Visintainer (dottore in scienze naturali, docente, fotografo, pilota di SAPR) e dal dott. Marco Stucchi (esperto di comunicazione e multimedialità, professionista nella pianificazione di eventi ICT, fotografo), è il risultato di un lavoro che esige ingegno, dedizione, pianificazione accurata, gestione oculata delle tempistiche, esperienza e profonda conoscenza del territorio, oltre a notevoli capacità tecniche.

Dal Garda alle Dolomiti

Eritrichium nano

Dal Garda alle Dolomiti

Noccea rotundifolia

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Altopiano delle Pale di San Martino

Si parte alla metà di marzo per fotografare le specie che espongono i loro petali ben prima di emettere le foglie e si prosegue a scattare per tutta l’estate fino in autunno, alla ricerca di spettacolari fioriture collettive o rare specie endemiche presenti solo in ambienti tutelati. Tutti i piani altitudinali del Trentino devono essere rappresentati, dal fondovalle fino a quote difficili da raggiungere senza attrezzatura ed adeguata esperienza escursionistica. Teste panoramiche, droni, batterie, camere, cavalletti tutto il materiale fotografico deve essere trasportabile a spalla, insieme con devices e software per l’orientamento di precisione. Nella pianificazione un’attenzione speciale va posta alle previsioni meteorologiche, è decisivo trovarsi sui versanti nelle giuste condizioni meteo e di illuminazione. Sentieri, percorsi e tempistiche sono pianificati in base alle precise indicazioni geografiche, corografiche e fenologiche degli esperti. E’ una collaborazione che inaugura un modo innovativo di presentare il territorio e l’ambiente naturale: per la prima volta il mondo vegetale del Trentino è mostrato attraverso una tecnica fotografia che attrae il visitatore coinvolgendolo in un percorso dinamico, con immagini navigabili assolutamente inedite e prospettive costituite di fotografie sferiche scattate dall’interno delle fitocenosi con immagini a 360 gradi catturate dall’alto con fotocamere montate su droni.

Dal Garda alle Dolomiti Dal Garda alle Dolomiti

Brenta centrale

Plantae & Habitat è un viaggio interattivo che permette di abbracciare idealmente tutto il Trentino: dai 70 m s.l.m della foce del Sarca sul Lago di Garda, una piccola area “mediterranea” con le sue ordinate file di olivi su coltivi terrazzati al fianco di intricate leccete, fino a superare i 3000 m nelle solitarie aree di alta montagna a ridosso del piano nivale, dove i cespugli nani e i sorprendenti pulvini delle piante rupestri spingono nelle fratture delle rocce le loro tenaci radici e fioriscono corolle dai colori incredibilmente saturi, al cospetto delle cime più elevate dei gruppi montuosi delle Dolomiti. Plantae & Habitat presenta e descrive fotograficamente località e ambienti scelti come emblematici della biodiversità e variabilità ecologica e geomorfologica del Trentino, nelle panofotografie sferiche sono a disposizione del navigatore ben 200 schede interattive con fotografie di dettaglio e testi di grande rigore scientifico redatti dai più autorevoli esperti botanici della regione, che presentano altrettante specie vegetali per così dire “sorprese” nel loro habitat. Dal mutevole substrato ghiaioso del fiume Brenta che scorrendo verso la pianura solca una grande valle pedemontana del Trentino orientale, fino ai depositi morenici dell’alta Valle di Nardis a ridosso delle vedrette dei ghiacciai nel cuore del massiccio intrusivo dell’Adamello dove lande selvagge a clima subpolare formano aspri paesaggi di roccia e neve.

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Genziana

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Linaria alpina

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Leucanthemopsis alpina

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Geum reptans

Dal Garda alle Dolomiti
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Catinaccio

Il visitatore può ammirare ambienti nascosti dal fascino inaspettato come i dolci pendii dei prati da sfalcio dei masi alti di Tremalzo nelle prealpi Ledrensi, testimoni di un fecondo e sostenibile rapporto millenario fra le popolazioni che da sempre abitano “l’alpe” e l’ambiente naturale delle zone di media montagna, o curiosare da vicino la misteriosa natura di zone che nei secoli sono rimaste lontane da ogni attività antropica e ora vengono gelosamente tutelate, scrigno di altissima naturalità, come il SIC della splendida torbiera al Lac del Vedes; un’area protetta di interesse comunitario profondamente immersa nei boschi che ricoprono i porfidi quarziferi al limite meridionale della antichissima effusione riolitica atesina.

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Nigritella buschmanniae

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Genziana

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Campanula morettiana

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Saxifraga squarrosa

Dal Garda alle Dolomiti
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Val Venegia

Per Plantae & Habitat Visintainer e Stucchi sono entrati nelle grandi aree protette della regione alpina per raccontarle percorrendo vallate scenografiche e paesaggi iconici e svelare la loro straordinaria biodiversità famosa fra gli esperti di botanica: la magnifica Val de La Mare nel grande Parco Naturale dello Stelvio, La Val Brenta nel cuore del parco Adamello - Brenta, la stupenda Val Venegia nel territorio del Parco Paneveggio - Pale San Martino, la Valle del Contrin nell’area Dolomiti UNESCO.

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Dactyloriza majalis

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Pinguicola leptoceras

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Lac de Vedes

Plantae & Habitat è un viaggio attraverso il mutare temporale delle stagioni: vi ritroviamo documentata la fioritura del raro Colchicum bulbocodium, che spunta la sua corolla vistosa già verso l’equinozio sulle cenge e i passaggi sotto roccia esposti a Sud, sospeso su vertiginosi precipizi sopra la Val Lagarina; ma ci sono anche specie dalle fioriture tardive al limite della vegetazione come Saxifraga facchini, che attende lo scioglimento delle nevi in alta quota per fiorire nell’unico momento favorevole sul finire della breve stagione vegetativa del piano subnivale.

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Drosera rotundifolia

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Rhynchospora alba

Dal Garda alle Dolomiti
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Monte Cornalè

Plantae & Habitat documenta e descrive gli aspetti ambientali delle specie più diffuse e conosciute come i maestosi abeti di Pejo o i cirmoli della Val Duron, ma anche rari endemismi fotografati nel lucus classicus dove sono stati descritti per la prima volta, come la preziosa campanula di Moretti nel gruppo del Catinaccio, o la rarissima genziana del Brenta sulle balze rocciose in vista della Vedretta degli Sfulmini.
Per Plantae & Habitat si è fatto ampio uso di fotografie e filmati catturati grazie all’uso del drone, documentando in questo modo anche gli aspetti abiotici dell’ecosistema e la diversità geomorfologica dei diversi substrati: le bianche tonaliti dell’Adamello, le scure rocce metamorfiche del gruppo dell’Ortles – Cevedale, i porfidi della Val di Cembra, le nere lave basaltiche della Val Duron, e certamente le chiare dolomie che formano le inconfondibili pareti dei Monti Pallidi. Sostenuto all’interessamento e dal patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco, Plantae & Habitat è cresciuto arricchendosi di molte immagini provenienti dai massicci dolomitici del territorio trentino: il Brenta, le Pale di San Martino, il Catinaccio e la regina delle Dolomiti: la Marmolada.

Colchicum bublocodium

Dal Garda alle Dolomiti

Colchicum bublocodium

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Monte Brione

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Il progetto multimediale

Il progetto multimediale raccoglie per tutte le aree inserite nel progetto Plantae & Habitat una serie di immagini sferiche ad alta definizione del paesaggio. Sono state realizzate immagini al suolo per consentire un'analisi ravvicinata e dettagliata del territorio e della biodiversità, mentre le immagini aeree consentono al visitatore una vista da una prospettiva assolutamente inedita. All’interno delle immagini sferiche sono state inserite numerose icone informative, attraverso le quali l’utente con click può aprire la scheda di dettaglio associata. Nel progetto multimediale inoltre é stata inserita una mappa della provincia di Trento con l'indicazione grafica di tutte le aree inserite nella visita virtuale ed un icona rossa che fornisce un'immediata indicazione visiva dell'area visitata in quel momento. All’interno dell'allestimento dedicato alla mostra “Ci vuole un fiore” sono state predisposte anche delle postazioni con i visori Oculus Go per consentire una visita con la realtà virtuale.

Dal Garda alle Dolomiti Dal Garda alle Dolomiti Dal Garda alle Dolomiti

Autorevole approfondimento scientifico

Il progetto Plantae & Habitat ispirato al volume "Flora del Trentino", ha voluto mantenere il massimo rigore scientifico nei contenuti presentati ai visitatori; l’approccio divulgativo e didattico del progetto non hanno portato a nessun compromesso con il rigore dei contenuti proposti. A corredo delle aree fotografate da Visintainer e Stucchi i ricercatori botanici del FMCR hanno realizzato oltre 220 schede di approfondimento nelle quali è stato inserito: un testo ed un'immagine della specie selezionata (le immagini di dettaglio delle specie nelle schede fanno parte dell'archivio fotografico del FMCR), una mappa con la distribuzione geografica della specie all'interno del territorio trentino e un istogramma con l'indicazione della fioritura durante l’anno. Il progetto multimediale Plantae & Habitat ideato e condiviso fin da subito con tutto lo staff del FMCR (Alessandra Cattoi, Filippo Prosser, Alessio Bertolli e Giulia Tomasi) in uno spirito di massima e proficua collaborazione, ha lo scopo di consentire ai visitatori del Museo di Rovereto attraverso le postazioni touch-screen o tramite una fruizione via web, di immergersi completamente in percorso esperienziale del territorio trentino attraverso immagini di rara bellezza. Le immagini aeree, anch'esse completamente navigabili a 360° ad alta definizione, aumentano la curiosità e l'interesse del visitatore attraverso punti di ripresa inediti.

Dal Garda alle Dolomiti
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Gli autori

Marco Stucchi e Matteo Visintainer, già autori di altri grandi progetti tra cui quello della Cattedrale di Trento, hanno raccolto questa stimolante sfida proposta dal FMCR e hanno realizzato il progetto Plantae & Habitat. Un progetto complesso ed articolato che ha richiesto una pianificazione attenta e scrupolosa dal punto punto di vista organizzativo e logistico, ma anche un notevole impegno dal punto di vista fisico. Stucchi e Visintainer - abituati a lavorare su standard qualitativi elevatissimi - in circa sei mesi hanno portato a termine ed il risultato proposto ai lettori di queste pagine. Molteplici sono le competenze necessarie alla creazione di questo progetto; oltre alle capacità tecniche e creative necessarie per la realizzazione di immagini sferiche di altissima qualità, fondamentale è stata l'esperienza di volo con il drone per documentare e raccontare con una chiave di lettura inedita il territorio trentino visto dall’alto. Ma trasformare belle e sorprendenti immagini in un progetto multimediale, interattivo e accattivante per l’utente non è un‘attività immediata. Gli autori hanno riversato nel progetto specifiche conoscenze informatiche e di programmazione per attivare tutte le funzioni interattive e multimediali di cui il visitatore può usufruire durante la fruizione dei contenuti.

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