Ringraziamenti
Un sentito ringraziamento alla Diocesi di Piacenza e Bobbio e in particolare all'Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici, nella persona dell'arch. Manuel Ferrari, e a tutti i parroci e custodi delle chiese che hanno reso possibile e favorito la digitalizzazione delle opere.
Un sincero ringraziamento anche ai Musei Civici di Palazzo Farnese, nella persona del dott. Antonio Iommelli, per la disponibilità e collaborazione durante le operazioni di ripresa delle immagini.
Arte e fede a Piacenza e Provincia - Libro strenna 2025
Il libro strenna 2025 (primo di un ciclo) su "Arte e fede a Piacenza e provincia" è stato affidato alla competenza e alla professionalità di Valeria Poli e Marco Stucchi, dalla cui collaborazione sono già fioriti progetti di assoluto valore. Questo volume consente una lettura innovativa del patrimonio artistico e di quello religioso in particolare. Un’opportunità di meglio conoscere la storia del proprio territorio che il nostro Istituto da sempre intende valorizzare, anche attraverso la conservazione e la promozione culturale. Grazie dunque a Valeria Poli e Marco Stucchi per aver fatto diventare realtà questo progetto. La prima attraverso l’elaborazione dei testi, il secondo per la digitalizzazione delle immagini.
Il tema impegnativo e affascinante "Arte e fede", affrontato in questo volume, ha richiesto uno sforzo significativo per documentare le tante opere presenti nella città di Piacenza e nella provincia e per offrire un livello qualitativo estremamente alto. Il dettaglio ravvicinato delle immagini ad alta risoluzione permettono una lettura inedita in grado di cogliere dettagli e sfumature a volte difficili da vedere direttamente. Questa pubblicazione della Banca di Piacenza vuole per la prima volta coniugare la tradizione e l’innovazione. Per offrire un’esperienza di lettura coinvolgente e moderna, il contenuto cartaceo è stato esteso con un supporto digitale multimediale di approfondimento che sarà costantemente aggiornato con ulteriori testi, immagini e percorsi immersivi.
Un breve testo, frutto di approfonditi studi, accompagna le immagini corredate da didascalie che permettono di individuare la collocazione, l’autore, l’epoca oltre a qualche ulteriore approfondimento. L’indagine, senza alcuna pretesa di esaustività, è stata condotta sul lungo periodo a dimostrazione del fatto che alcuni temi iconografici hanno goduto di una attenzione limitata nel tempo; mentre per altri è possibile seguirne la fortuna e la trasformazione in stretta relazione con le mutate esigenze liturgiche. La trattazione non segue, quindi, un criterio cronologico permettendo di scegliere il percorso di maggior interesse e proseguire poi attraverso una serie di rimandi. L’opera si pone l’obiettivo di fornire le chiavi di lettura per comprendere il ruolo comunicativo affidato dalla Chiesa, nel corso dei secoli, alla produzione artistica.
Giuseppe Nenna Presidente Banca di Piacenza
Marco Stucchi Immagini e supporto digitale
Valeria Poli Testi e ricerca iconografica
Oratorio di San Geminiano
Il piccolo oratorio, nel territorio della pieve di Castell’Arquato, è databile al XII secolo come testimonia la superstite zona absidale costituita da grossi blocchi in pietra da taglio.
Il ciclo pittorico, del XIV secolo, ritrae, a partire da sinistra, San Rocco di Montpellier, La madonna con Bambino, San Geminiano, Santa Lucia e San Giacomo Maggiore.
Fiorenzuola, Chiesa Collegiata di San Fiorenzo
Fiorenzuola, collegiata di San Fiorenzo, zona absidale, 1492-1493. L’immagine attuale della collegiata, già ricostruita nel XIII secolo, si deve alla ricostruzione condotta nel XV secolo. Nel 1479 il vescovo Marliani concede indulgenze per l’ampliamento dell’edificio, il cui avvio risale all’anno 1485, come documentato anche dalla lapide murata sul fianco sinistro dell’edificio. La zona absidale è affrescata tra il 1492 e il 1493. Il ciclo è dedicato al santo titolare che, secondo la tradizione, sarebbe passato nell’anno 364.
Il polittico della Cattedrale di Piacenza
Nella zona presbiteriale della cattedrale di si trova il polittico ligneo dorato, realizzato tra il 1443 e il 1447, scolpito da Antonio Burlengo e dipinto da Bartolomeo da Groppallo. E’ organizzato su tre registri dominati al centro dalla titolare, l’Assunta, dal Redentore Benedicente e Salvator Mundi; mentre ai lati nelle nicchie si trovano i santi tra i quali quelli di devozione locale: il patrono Sant’Antonino e la contitolare della cattedrale Santa Giustina.
Il dossale della Basilica di Sant'Antonino
San Giovanni in Canale
La zona presbiteriale è stata restaurata, dal 1993 al 2000, dalla Banca di Piacenza.
1721-1722 affreschi delle volte. Francesco e Giovan Battista Natali e Sebastiano Galeotti: Apoteosi di San Giovanni Battista, Trinità circondato dalle Virtù Cardinali, Gloria di San Domenico.
1733 Affreschi delle pareti laterali. Bartolomeo Rusca: Miracolo di San Giacinto, Onorio III che approva la regola di San Domenico.
Le cupole a Piacenza
I mosaici di San Savino
Sintesi storica della città di Piacenza
Banca di Piacenza, sede centrale, Luciano Ricchetti, Sintesi storica della città di Piacenza, 1952
Le viste sulle città
Piacenza, Oratorio di San Rocco, Vergine e il Bambino fra i Santi Rocco e Sebastiano, XVII secolo, particolare
Castell’Arquato, museo della collegiata, Cristoforo Caselli, Adorazione dei Pastori, 1504 (?), particolare
Bobbio, Santuario della Madonna dell’Aiuto, Salvatore Pozzi, Madonna con Gesù Bambino, Sant’Anna, San Bernardino, Sant’Antonio, Sant’Alessio, San Sebastiano e San Colombano, 1656, particolare della città di Bobbio
Arte e fede a Piacenza e Provincia - Indice della pubblicazione cartacea
Il tempo
Lo zodiaco
Il Giudizio Universale
Il linguaggio simbolico
Il simbolismo dello spazio architettonico
San Giorgio e il Drago
Il pellegrinaggio
I pellegrini
San Cristoforo
San Fiorenzo
San Rocco
La dimensione spazio temporale
Sant’Antonino
La devozione mariana
Dossale, paliotto, polittico e pala d’altare
Dipingere verso il cielo: le cupole e le volte
Sacro e profano