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Portoferraio - Ville Delle Grotte

La Villa romana delle Grotte, domus posta in posizione panoramica sopra l'omonimo promontorio affacciato sul golfo di Portoferraio, risale all'ultimo quarto del I secolo a.C. e venne scavata dall'archeologo Giorgio Monaco dal 1960 al 1964. La struttura, realizzata in opus reticulatum, possedeva un complesso termale con calidarium e frigidarium. La cisterna della villa si trovava a quota più elevata; era strutturata a più ambienti e riceveva il flusso idrico dalla soprastante area del Monte Orello. La domus venne utilizzata, dopo l'abbandono avvenuto alla fine del I secolo, sino agli inizi del VI secolo come probabile luogo di sepoltura. Per tale motivo, i materiali archeologici rinvenuti sono piuttosto limitati; dal sito provengono terrecotte architettoniche raffiguranti Psiche alata che nasce da un cespo di acanto, piastrelle in marmo cipollino e palombino, mosaici frammentari con tessere bianche e nere, intonaci dipinti con figurazioni architettoniche, anfore vinarie frammentarie (forme Dressel 2, Dressel 4, Dressel 1b) e olearie (Dressel 20); degno di nota è un bollo laterizio con dicitura L. Grani. L. L. Inge.
Durante la prima metà del XVIII secolo la domus venne ampiamente descritta da alcuni storici elbani. La descrizione più dettagliata si deve a Giovanni Vincenzo Coresi Del Bruno: «Vi sono stati ritrovi parimenti dei quadretti bianchi di marmo a filari, mescolati con quadri di bardiglio turchino, un sì e un no, et altri fatti a mandorle, bianchi, turchini e rossi. Sono anche state ritrovate stanze demolite da mezzo in su, e in quello che era restato intatto si vedeva un cornicione che ricorreva intorno alle stanze d'ordine dorico et un altro d'ordine corinto, con alcuni basamenti accompagnati e pilastrati.»

Villa delle Grotte
Villa delle Grotte
Villa delle Grotte